SABATO 11 GENNAIO SI APRE L’ANNO GIOSTRESCO 2020 CON LA CERIMONIA DI OFFERTA DEI CERI
APPUNTAMENTO ALLE 18.00 IN PIAZZA SAN JACOPO CON L’ESIBIZIONE DI MUSICI E SBANDIERATORI
POI IL CORTEO MUOVERÀ VERSO IL DUOMO DOVE ALLE 19.00 SI SVOLGERÀ LA TRADIZIONALE CERIMONIA
Sabato 11 gennaio alle ore 18.00 si svolgerà la tradizionale cerimonia di Offerta dei Ceri al Beato Gregorio X, cerimonia che vede la partecipazione delle rappresentative dei quattro quartieri e dei gruppi della Giostra del Saracino e che apre ufficialmente l’anno giostresco 2020.
La cerimonia, giunta alla ventitreesima edizione, prenderà il via alle 18.00 con il ritrovo dei figuranti in piazza San Jacopo dove si svolgeranno le esibizioni dei Musici della Giostra e degli Sbandieratori di Arezzo. Dopo le esibizioni, alle 18.30, il corteo composto da duecento figuranti sfilerà per le vie del centro storico di Arezzo risalendo lungo Corso Italia, Canto de’ Bacci, via Cavour e via Cesalpino per raggiungere la Cattedrale dove alle 19.00 si svolgerà la cerimonia vera e propria di Offerta dei Ceri al Beato Gregorio X durante la quale i quartieri doneranno i ceri decorati, come di consueto, dall’artista senese Rita Rossella Ciani. Come ogni anno ogni quartiere donerà una somma di denaro da devolvere al Caritas Baby Hospital, l’ospedale pediatrico di Betlemme gestito da suore cattoliche al quale annualmente, su iniziativa di don Alvaro Bardelli, va il ricavato della cerimonia.
Gregorio X, nato nel 1210 a Piacenza, quando venne eletto papa, nel 1271 alla fine di un interminabile concilio durato tre anni, si trovava in Terrasanta dove incontrò Marco Polo e i suoi fratelli dopo la loro avventura in estremo oriente. Era di ritorno, in compagnia del vescovo di Arezzo Guglielmo degli Ubertini, dal concilio di Lione quando si ammalò e fu costretto a fermarsi ad Arezzo con altri cardinali. Qui morì il 10 gennaio 1276 lasciando un cospicuo lascito per costruire una nuova cattedrale. Gregorio X è stato beatificato e dichiarato co-patrono della città assieme a San Donato. Fin dal 1327 la città decise che ogni anno si dovesse solennizzare l’anniversario della sua morte con un’imponente cerimonia in Duomo caratterizzata da un’offerta di 100 libbre di cera.
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