Nella sala del Consiglio Comunale è stata presentata la lancia d’oro della 135esima edizione della Giostra del Saracino, dedicata all’architetto Dante Viviani del quale ricorre il centenario della morte, e che tra il 1901 e il 1914 realizzò la facciata del Duomo di Arezzo in stile neogotico, in sostituzione di quella precedente rimasta incompiuta dall’inizio del Quattrocento. Hanno partecipato il sindaco Alessandro Ghinelli, il vicesindaco e assessore alla Giostra Gianfrancesco Gamurrini, il presidente dell’Istituzione Giostra del Saracino Franco Scortecci, i rettori dei quattro quartieri, il direttore del Servizio Cultura e Turismo Arch. Roberto Barbetti, il consulente storico della Giostra Luca Berti, il maestro intagliatore Francesco Conti e Massimo Boncompagni, presidente del Consorzio Centro*Arezzo Coop.fi sponsor del progetto “Adotta una lancia” che ha permesso la realizzazione del trofeo. Nel corso della presentazione è stato proiettato anche il video realizzato dall’associazione La Voce di Arretium e girato nel laboratorio del Maestro Conti cogliendo le fasi salienti della realizzazione della lancia la cui elsa è stata ideata, progettata e realizzata dall’artista Ugo Riva.
Il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli nel dare iI benvenuto alla conferenza stampa di presentazione della Lancia d’oro ha commentato: “Siamo giunti alla 135esima edizione della Giostra del Saracino che abbiamo voluto dedicare a Dante Viviani, l’architetto che ha progettato la facciata del Duomo di Arezzo all’inizio del Novecento così come la vediamo noi oggi. Perché questa dedica per la 135esima lancia d’oro? Esiste un legame forte con Viviani e il Duomo e la Giostra, perché tutta la Giostra del Saracino è intrisa di contenuti religiosi e quindi riconoscendo in questa manifestazione la nostra storia, riconosciamo anche la storia di quello che è passato dalla nostra città in termini di monumenti ecclesiastici. La lancia è un’opera d’arte realizzata dal grande scultore internazionale Ugo Riva che oggi espone ‘La Porta dell’Angelo’ in Fortezza. Un dono di un grande artista alla città di Arezzo e un dono per chi potrà riceverla dalle mie mani domenica 3 settembre. Mi auguro che sia una Giostra degna di questo numero importante, 135esima edizione, e che quindi si caratterizzi come già le ultime per la correttezza dei comportamenti. Sono veramente orgoglioso del comportamento dei quartieri, li ringrazio per quello che stanno facendo in termini di sicurezza e di correttezza durante il corteo e soprattutto in piazza. Dico soprattutto in Piazza perché la Giostra è una delle manifestazioni che più caratterizzano la nostra città ed è una di quelle a cui gli ospiti del Sindaco assistono con più gioia e presentarci con una manifestazione ben condotta è fondamentale. Detto questo concludo dicendo: che vinca il migliore”.
La parola è passata poi all’Assessore alla Giostra Gianfrancesco Gamurrini: “La lancia è bellissima e ringrazio l’Istituzione per aver iniziato questo percorso che ci ha portato a rendere ancora più delle opere d’arte quelle che erano già splendide opere. L’elsa di questa lancia è un’opera d’arte donata da un artista, ma la parte rimanente della lancia come sempre è stata realizzata dal maestro Conti a cui va il mio ringraziamento speciale per essere un punto di riferimento per la Giostra e per la realizzazione della lancia d’oro”. Il vicesindaco ha poi toccato due argomenti di attualità: il tema sicurezza e l’ordinanza emanata dal sindaco con le restrizioni sulla somministrazione degli alcolici. “Per quanto riguarda la sicurezza in questa fase non ci sono novità rispetto a giugno, la settimana prossima ci sarà una riunione in Prefettura, ma non credo che cambierà molto poiché già a giugno erano state adottate misure importanti. Sul fronte dell’ordinanza sulla somministrazione degli alcolici, voglio rivolgere il mio ringraziamento ai rettori coi quali mi sono incontrato nei giorni scorsi e i quali mi hanno comunicato di non voler chiedere alcuna deroga capendo quindi l’importanza di questa ordinanza e la necessità di adeguarsi alla stessa. A loro rivolgo quindi il mio ringraziamento, pur sapendo che per tutti loro ci sarà un piccolo danno economico, la loro è stata una dimostrazione di maturità e vicinanza alle decisioni dell’amministrazione”. L’intervento è poi proseguito con un ringraziamento a chi tutto l’anno lavora per l’organizzazione della Giostra del Saracino: “Grazie a tutti gli uffici, quello che vedete è la conclusione di un lavoro di mesi e mesi ed è giusto ricordare chi tutto l’anno si adopera per arrivare a questo punto”. E infine una nota sul museo “I Colori della Giostra”: “Un mese fa abbiamo installato un contapassi per renderci conto, qualche mese dopo l’inaugurazione, quali fossero i flussi di accesso al museo. In un mese esatto abbiamo avuto quasi 20mila presenze. Questo significa che il turismo nella nostra città è forte e che lo strumento che abbiamo posizionato a piano terra del Palazzo Comunale per dare la massima visibilità alla Giostra del Saracino sta funzionando, c’è un libro con tanti commenti positivi che vorrò pubblicare e questo mi riempie di orgoglio”.
Il Direttore del Servizio Cultura e Turismo, arch. Roberto Barbetti: “Sono onorato in assenza dell’artista di essere io a presentare i contenuti artistici dell’elsa di questa Lancia d’oro per il Saracino di Settembre 2017. La lancia di Ugo Riva è dedicata a Dante Viviani, l’architetto che all’inizio del secolo scorso (1901 – 1914 ) realizzò la facciata del Duomo di Arezzo cosi come oggi la vediamo. Un revival storicista in chiave neo gotico pensata a sostituire completamente il fronte precedente rimasto incompiuto dal quattrocento. Riva parte dalla notizia, non si sofferma troppo sul dato biografico, sulla ritrattistica del personaggio Viviani. Non è fedele alle tradizioni; a Riva interessa l’idea che ha motivato il progetto dell’architetto: restituire dignità, nel racchiudere dentro ad uno spazio sacro le icone della Vergine e della Maria Maddalena, da sempre nel cuore degli aretini e tuttora presenti nel Duomo di Arezzo.
E sull’ articolazione di tale pensiero l’artista organizza l’impianto iconografico della sua scultura. Inquadra lo spazio con un telaio in metallo dorato riproducente una campata gotica, lo stesso stile utilizzato da Viviani per restituire monumentalità alla nuova facciata, all’interno della quale si sviluppa una piramide tronca a base esagonale sulle cui superfici si collocano le figure intere della Madonna e della Maddalena separate da castoni di vetro colorati disposti in file verticali. Il concetto è chiaro: l’architettura, ancorché simulata, avvolge e protegge le icone della fede aretina restituendo a tutto l’impianto scultoreo della Lancia il valore sacrale di “chiesa”: l’essere uniti in fratellanza, vocarsi in modo immediato nei propri santi per invocare la loro protezione. Chissà se Viviani quando ha realizzato la nuova facciata è stato mosso da uguali intenzioni. Mi affascina l’idea che questa sia la verità, e bravo, comunque Riva a fornirci, oggi, una interpretazione autentica di questo possibile sincretismo. L’arte di Riva è soprattutto questo: tradurre in materia le emozioni, le sensazioni, filtrate dal pensiero di un uomo libero da qualsivoglia sovrastruttura ideologica. Uno dei più grandi artisti italiani del nostro tempo, in piena e consapevole autonomia, senza che nessuno di noi gli abbia chiesto nulla in proposito, ha deciso di donare questa preziosissima opera alla città di Arezzo e alla Giostra del Saracino. Un grazie doveroso al maestro e all’amico Ugo Riva”.
Non presente per impegni professionali, l’artista Ugo Riva ha voluto comunque far arrivare alla città di Arezzo il suo messaggio: “Per prima cosa voglio raccomandare a tutti, e in particolare a chi vincerà questa lancia d’oro, di averne gran cura. E’ un’opera fragile e preziosa, fatta in terracotta policroma e va trattata con delicatezza. Ideando l’elsa ho voluto valorizzare non soltanto la figura di Dante Viviani che ha completato la facciata del Duomo in stile neogotico, ma ho voluto dare risalto a tanti altri elementi presenti all’interno della Cattedrale e che rappresentano Arezzo. Come l’affresco della Maddalena di Piero della Francesca, la maternità lignea del 1200 custodita nel vostro Duomo, il campanile e certamente la facciata della Cattedrale, capolavoro di Dante Viviani. L’elsa è un parallelepipedo esagonale ispirato dal campanile, su due facciate contrapposte ho modellato in altorilievo l’omaggio a Piero della Francesca e la maternità medievale, le altre sono impreziosite da gemme, oro e vetro. Il tutto è incorniciato in una leggera struttura in ferro dorato che riprende l’opera di Viviani. Sono molto soddisfatto del risultato, un’opera piccola e preziosa che racchiude in sé molto della città di Arezzo alla quale sono legato in maniera particolare”.
Massimo Boncompagni, presidente Consorzio Centro*Arezzo Coop.fi sponsor del progetto “Adotta una lancia”: “La Giostra del Saracino e in particolare la realizzazione della lancia d’oro è un argomento che ci sta molto a cuore come centro commerciale che da anni è sponsor della manifestazione. Quest’anno siamo particolarmente felici di dare il nostro contributo vista la conclusione dei lavori di ristrutturazione del centro commerciale che rappresenta per la città un po’ un secondo ‘Corso’ ed evidenzia il forte rapporto di unione tra la struttura e la città. Il Centro Arezzo Coop.fi non vuole essere qualcosa di diverso dalla città, anzi – prosegue Boncompagni – vuole esserne un punto di riferimento e di condivisione di valori. Valori che rinsaldano il senso di appartenenza ad una comunità attraverso le sue manifestazioni più rappresentative, come la Giostra del Saracino, momento di gioia per tutta la cittadinanza e alla quale siamo orgogliosi di rinnovare il nostro supporto”.