“Alla salute della Giostra, tanti colori una sola sfida”: è questo il titolo del progetto che ha coinvolto i quattro quartieri della Giostra, ed in particolare i loro comitati giovanili, in un percorso di promozione della salute e sensibilizzazione contro gli eccessi, realizzato attraverso incontri, confronti, dibattiti, testimonianze di chi ha vissuto la realtà della dipendenza, e che culminerà domenica 11 giugno con la serata no alcol organizzata nei quattro quartieri nell’ambito della Settimana del Quartierista. Il progetto, fortemente voluto dai quartieri, è stato realizzato in collaborazione con il Centro di Solidarietà di Arezzo e il Ser.D, Servizio Dipendenze della Asl e con il sostegno di Estra ed ha visto anche la realizzazione di un video di sensibilizzazione diretto da Francesco Cecchi al quale hanno partecipato i ragazzi dei gruppi giovanili dei quattro quartieri uniti appunto, senza distinzione di colori, in un’unica sfida, quella contro gli eccessi.
Ad aprire la conferenza il saluto del Sindaco Ghinelli: “Presentiamo un progetto molto importante e dal significato profondo, ovvero che il divertimento non ha niente a che vedere con lo sballo. Un’iniziativa portata avanti dai quartieri che ringrazio per il ruolo di presidio sociale che svolgono e per il loro impegno nel far sì che la passione per il Saracino non trascenda mai. Emblematica la scelta di organizzare una serata no alcol all’interno della settimana del quartierista, con l’augurio che questo sia solo il primo gradino di una scala che possa porta ad una ridefinizione del sistema di divertimento, soprattutto dei giovani”.
Un progetto di sensibilizzazione fortemente apprezzato dalla Prefettura di Arezzo: “Mi piace molto il titolo di questa iniziativa, ‘Alla salute della Giostra’ perché rimarca l’importanza del divertimento in salute – commenta il Prefetto Maddalena De Luca – Sono veramente grata ai rettori dei quartieri che in questi due anni hanno sempre dato garanzia di affidabilità, impegno, responsabilità, rispettando sempre gli impegni presi ai vari tavoli di sicurezza. Auspico vivamente che questa campagna contro l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti, che si aggiunge a tante altre iniziative volta alla salvaguardia della Giostra del Saracino, possa diventare virale”.
Paolo Bertini: “Con questa iniziativa il mondo della Giostra e i quartieri in particolare danno un segnale forte, un segnale necessario visto il loro essere luoghi di aggregazione nei quali la frequentazione giovanile è importante e dai quali non può trascendere la costruzione di un divertimento sano. E’ un primo segnale, ne seguiranno altri, ma siamo molto orgogliosi di quanto realizzato e di come l’iniziativa sia stata accolta e portata avanti con entusiasmo e propositività dai giovani quartieristi”.
Capofila del progetto la dottoressa Sofia Balò: “I quartieri sono delle risorse vitali per la città, hanno figure carismatiche al loro interno che vengono seguite, sono punti di aggregazione per tanti giovani che hanno voglia di fare, giovani che lavorano tutto l’anno, che si impegnano nel sociale, che si aiutano. Fare formazione e informazione dentro i quartieri, con i mezzi e i linguaggi dei giovani, rendendo i ragazzi partecipi e responsabili in prima persona dei messaggi che si vogliono lanciare, aggiunge valore al messaggio stesso”.
Il progetto “Alla salute della Giostra” è stato realizzato in collaborazione con Il Centro di Solidarietà di Arezzo e il Ser.D. “Il Centro di Solidarietà di Arezzo onlus, che opera nell’ambito delle dipendenze da 40 anni – spiega la direttrice Emilia Crestini – ha promosso, costruito e sponsorizzato insieme ai quartieri della Giostra del Saracino il progetto ‘Tanti colori una sola sfida’. In questo primo anno di lavoro insieme, sentiamo di essere diventati il ‘quinto’ quartiere della Giostra, perché siamo tutti comunità, tutti risorsa, tutti impegnati a costruire speranze e seguire sogni, con sacrificio e amore. Crediamo fortemente che tutti i progetti di promozione della salute, debbano avere l’anima della solidarietà, dell’accoglienza, della responsabilità, della partecipazione. Ed è questo che vogliamo diffondere. Non semplicemente un progetto ‘no alcol’, per svuotare i bicchieri, ma il sogno, insieme, di colmare i vuoti con la vita”.
Marco Becattini, direttore Ser.D di Arezzo: “Il Ser.D si impegna fortemente nel promuovere la cultura della cura, della promozione della salute e della riabilitazione ma anche la cultura dell’accoglienza, della solidarietà e del rispetto dell’altro perché la dipendenza è sempre una scelta di solitudine. Con questo progetto i ragazzi dei quartieri hanno saputo cogliere e valorizzare l’occasione che gli è stata data e hanno fatto un grande regalo alla città di Arezzo”.
Fondamentale nella realizzazione del progetto il sostegno di Estra che ha subito dato la propria disponibilità all’iniziativa vista l’importanza delle tematiche trattate: “Energia e salute non possono essere separate – commenta Giovanni Grazzini – Il cuneo che può insinuarsi è quello della dipendenza da alcol o da sostanze. La Giostra del Saracino è la massima manifestazione cittadina, quella che aggrega tutti ma i giovani in particolare, quella che provoca emozioni e reazioni forti. Estra è con i 4 quartieri e in particolare con i loro comitati giovanili per tenere fuori dalla Giostra e dai suoi eventi l’alcol e ogni sostanza. La Giostra può contribuire a creare una nuova cultura della salute e del benessere tra i giovani e tra tutte le persone. L’energia è un fattore non solo positivo ma indispensabile e non può essere creato artificialmente con danni alla salute fisica e psichica.”.
Univoca la voce dei rettori e presidenti dei comitati giovanili: “Tutti i quartieri lavoro in maniera massiccia insieme ai gruppi giovanili per promuove la cultura del divertimento sobrio e responsabile. I quartieri sono luoghi di aggregazione sana e lo dimostra la sensibilità e l’entusiasmo con cui i ragazzi hanno accolto il progetto. Spesso essi vengono additati come luogo degli eccessi, invece questa iniziativa denota il contrario e rappresenta un momento di crescita per la Giostra dimostrando quanto i quartieri siano una risorsa. Ogni quartiere rappresenta una famiglia e non può che essere il punto di partenza per proseguire la strada che è stata tracciata con questo progetto. Una strada tracciata insieme, senza distinzione di colori, per costruire qualcosa di migliore per la città di Arezzo”.
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