Anche la Giostra del Saracino celebra Giorgio Vasari nell’anno a lui dedicato, esponendo presso il Palazzo Comunale due Lance d’Oro dedicate al poliedrico artista aretino in una mostra dal titolo “Il migliore nientedimanco tra tutti i legni che si adoperano alla scultura è il tiglio” in programma presso il percorso espositivo “I colori della Giostra”, che aprirà sabato 12 ottobre alle 11.00. Un iniziativa che si inserisce nell’ambito di “Arezzo. La città di Vasari”, il sistema di esposizioni, eventi e celebrazioni per rendere omaggio al maestro aretino nei 450 anni dalla morte, promosso da Comune di Arezzo e Fondazione CR Firenze con Fondazione Guido D’Arezzo, in collaborazione con Direzione regionale Musei nazionali Toscana del Ministero della Cultura, Gallerie degli Uffizi, con la curatela del comitato scientifico presieduto da Carlo Sisi (la mostra è visitabile fino al 2 febbraio 2025, info www.vasari450.it).
Sono due le edizioni della Giostra del Saracino che hanno dedicato a Vasari la Lancia d’Oro: quella del 2024 e quella del 2010. La prima è realizzata a quattro mani dal maestro intagliatore Francesco Conti e dall’artista Giovanni Frangi, tra i maggiori esponenti dell’arte contemporanea italiana. Rami che avvolgono un tronco costituiscono la parte principale dell’elsa di Frangi – in legno di tiglio, che Vasari definiva: “il migliore tra tutti i legni perché ha pori uguali e ubbidisce più agevolmente alla lima et allo scarpello” –, idealmente ispirati al dettaglio del serpente attorcigliato all’albero dell’”Allegoria dell’Immacolata Concezione”, tavola vasariana custodita agli Uffizi. Nel completarla, Conti ha tratto spunto dal dipinto “Le primizie della Terra vengono offerte a Saturno”, parte degli affreschi della Sala degli Elementi di Palazzo Vecchio. Per l’asta Conti ha tenuto a mente ‘Le Vite’ del Vasari e la scultura, l’architettura e la pittura, ovvero le tre arti figlie del disegno di cui disquisiva nel trattato. Poi i simboli di Arezzo, le Logge Vasari e i simboli di Firenze presso cui Vasari ha lavorato alla Corte dei Medici, quindi gli Uffizi e uno scorcio di Palazzo Vecchio. In alto parti rosa di legno rarissimo richiamano i soffitti di Casa Vasari e l’oro bianco e l’oro zecchino rifiniscono il trofeo impreziosendolo. La Lancia del 2010 è stata invece realizzata dal maestro Conti su bozzetto di Mauro Capitani, vincitore del concorso di idee dedicato. Nell’elsa trovano spazio tre putti reggicero, sormontati dalla Madonna del Conforto, che sovrastano un cubo in cui due delle quattro facce rappresentano la scrittura e la pittura, simboleggiate da penna e pennello ed espressione de Le Vite e dei dipinti del Vasari, mentre le altre due rappresentano l’architettura del Vasari attraverso spaccati delle Logge aretine che portano il suo nome e della Galleria degli Uffizi.
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