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La Lancia d’Oro dedicata agli 800 anni delle Stimmate di San Francesco

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Una scultura lignea, essenziale, l’immagine del Santo di Assisi, il Serafino che impartisce le ferite della crocifissione, la Tau, la Verna e la frase “Dalle ferite la vita nuova” scelta dalla comunità francescana per celebrare l’ottecentenario delle Stimmate di San Francesco a cui è dedicata la Lancia d’Oro della prossima Giostra del Saracino. E’ un’opera estremamente evocativa nella sua semplicità quella realizzata dal maestro intagliatore Francesco Conti su bozzetto dell’aretino Alessio Malentacca vincitore del concorso di idee dedicato.

Ad aprire la conferenza stampa il saluto del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli: “Presentiamo oggi una lancia particolarmente evocativa grazie all’interpretazione che il Maestro Francesco Conti ha dato del messaggio spirituale di San Francesco su disegno di Alessio Malentacca autore del bozzetto vincitore del concorso di idee. Una lancia semplice, ma ricca di significato nella quale l’oro ha lasciato spazio al legno lavorato e intagliato per raffigurare il sacro evento delle Stimmate. La lancia, come vuole la Giostra, andrà al quartiere che dimostrerà maggiore abilità nella lizza e mai come questa volta mi auguro che la vittoria coincida con la maggiore correttezza in piazza”.

Paolo Bertini: “La Lancia è bellissima e ci tengo a ringraziare chi ormai da tanti anni è insieme a noi contribuendo a sostenerne la realizzazione. Anche quest’anno a settembre è Centro Arezzo Coop.Fi. ad adottare il trofeo e siamo felici che ogni anno si rinnovi questa longeva collaborazione. Per quanto riguarda questa nuova edizione di Giostra che dire? La Piazza è pronta e attende tutti domani mattina per la Cerimonia di Estrazione delle Carriere e poi lunedì per la prima giornata di prove dei giostratori ”.

Come di consueto da oltre dieci anni il consorzio Centro Arezzo Coop.Fi. ha aderito al progetto “Adotta una Lancia” per l’edizione di settembre: Ormai da tanti anni il Consorzio si lega alla manifestazione contribuendo alla realizzazione della Lancia d’Oro commenta il presidente del consorzio Massimo Boncompagni – per noi un grande piacere e motivo di vanto poter contribuire alla valorizzazione di questa nostra splendida manifestazione che unisce la Città richiamando anche tanti turisti ad Arezzo”.

A descrivere i tratti del bozzetto dal quale è nata la Lancia d’Oro della 146esima Giostra del Saracino che si correrà domenica 1 settembre alle 17.00 il suo autore, Alessio Malentacca. “Nel documentarmi per la realizzazione del bozzetto – spiega Malentacca – sono rimasto particolarmente colpito dalla frase scelta dalla comunità francescana per rappresentare la ricorrenza. Dalle ferite la vita nuova, un concetto che ho voluto trasporre nel mio progetto immaginandolo come un messaggio di rinascita. Per cui ho riprodotto nell’ambientazione a noi tutti nota delle rocce della Verna, San Francesco nel momento della ricezione delle Stimmate dal cui sangue nasce una rosa quale simbolo di speranza e rinascita per la vita odierna. Grande la mia soddisfazione per la scelta del mio bozzetto, io nasco come intagliatore frequentando la scuola del legno e il Maestro Conti è sempre stato per me un modello da seguire, sono per questo molto felice di aver potuto collaborare con lui alla realizzazione di questa Lancia”.

Ed è stato il Maestro Francesco Conti a descrivere i tratti salienti del trofeo che sarà conteso in Piazza Grande dai quartieri: “Una lancia che definirei assolutamente francescana, essenziale ma estremamente evocativa nella sua semplicità”, racconta. “L’asta – prosegue – tranne che per la parte dell’elsa, è fatta in legno di noce, ma non un legno casuale, l’ho infatti ricavato da tavole che ho da oltre quarant’anni e che provengono dalla Valle Santa. La parte bassa dell’asta è un bastone che richiama quello di San Francesco custodito alla Verna. Un legno lasciato al naturale, senza lucidatura, anche con le sue imperfezioni. L’elsa, ricalcando il bozzetto vincitore, presenta la Tau che ho scolpito in legno di olivo, il Serafino dal quale partono le Stimmate, rappresentate con lineamenti di metallo lucido, che raggiungo San Francesco, la frase scelta dalla comunità francescana per celebrare l’anniversario e le rocce della Verna scolpite. Nella parte alta della lancia si ritrovano come da tradizione i simboli della Madonna del Conforto, dei quattro quartieri, del Comune di Arezzo e poi una crepa, ricoperta d’oro lasciato opaco e non lucido, affiancata da colori che richiamano la collina e la montagna della Verna. Una lancia semplice ma di estremo impatto, che credo interpreti al meglio i valori della vita francescana”.

Nella commissione che ha scelto il bozzetto vincitore tra i partecipanti al concorso di idee anche Padre Francesco Bartolucci, parroco di San Francesco, della Badia delle Sante Flora e Lucilla e della Santissima Annunziata che ha omaggiato il sindaco e i rettori dei quartieri con la biografia di San Francesco di Piero Bargellini corredata da una sua personale dedica. “Grazie da parte mia e della Comunità dei Frati Francescani per il coinvolgimento nella scelta del bozzetto della Lancia d’Oro, cuore della Giostra, che ci ha permesso di entrare nel vivo della manifestazione e ovviamente grazie per la scelta della dedica a San Francesco, per noi occasione di vero privilegio – ha detto nel suo intervento – Ho apprezzato molto il bozzetto vincitore poiché il tema delle Stimmate è stato rappresentato nella sua semplicità e bellezza. L’episodio delle Stimmate avviene due anni prima della morte di San Francesco, a conclusione di un cammino di conformità a Cristo che ha sempre cercato e desiderato realizzare. Sono quindi segno e dono per aver scelto di seguire la via del Vangelo in spirito di povertà e semplicità. Tuttavia nell’esperienza umana e religiosa del Santo di Assisi c’è molto di più. La cifra francescana non può essere ricondotta alla sola virtù della povertà ma anche ad altri aspetti che emergono dalla sua vita: l’amore per il creato, per la bellezza, per i fratelli e le sorelle che ha sempre ritenuto essere dono di Dio, ma più di ogni altra cosa la sua premura e attenzione all’umanità. Una umanità sempre più bisognosa di guardare al cielo con gli occhi della terra. E’ anche per questa ragione che la scelta di dedicare la Lancia d’Oro a San Francesco è una scelta importante. Significa che se si avverte il bisogno di guardare ad un modello che ci aiuti a interpretare la nostra realtà, San Francesco è sicuramente un esempio a cui guardare. E sempre restando in tema di modelli mi piace molto questo legame tra la Giostra e i nostri giovani; ad essi spesso si rimproverano molte cose, tra cui il fatto di non aver abbastanza senso di appartenenza e radici. Di essere superficiali impregnati ed impegnati in una vita virtuale. Ebbene, la Giostra, nella sua importantissima funzione di socialità, aggregazione e solidarietà prova l’esatto contrario. Al di là dell’agonismo, i quartieri e i suoi giovani fanno la città”.

In commissione per la scelta del bozzetto anche il presidente della Fondazione Arezzo Intour Rodolfo Ademollo: “La Lancia dedicata a San Francesco è un capolavoro che racchiude l’essenza di Arezzo e la sua apertura al mondo. La nostra città, ricca di storia francescana, custodisce opere d’arte inestimabili come gli affreschi di Piero della Francesca nella Basilica di San Francesco e il ritratto di Francesco Stigmatizzato di Margaritone. Questa Lancia incarna lo spirito di queste opere e della nostra tradizione. Auguro il miglior successo a tutti i quartieri partecipanti. Che questa Lancia sia fonte d’orgoglio e ispirazione per tutti gli aretini”.

In conclusione, come da tradizione, il commento di rito dei rettori dei quartieri.

Giacomo Magi, rettore di Porta Santo Spirito: “Nel 2012, anno dell’esordio di Elia e Gianmaria e del loro primo cappotto, la Lancia d’Oro di settembre era dedicata al Monastero di Camaldoli, adesso la dedica a San Francesco e all’evento delle Stimmate avvenuto nell’altro monte sacro della nostra provincia spero possa dare lo stesso esito”.

Roberto Felici, rettore di Porta del Foro: “Complimenti all’autore del bozzetto e a Francesco Conti per aver dato vita ad una Lancia che rispecchia in pieno una dedica così importante”.

Andrea Fazzuoli, rettore di Porta Crucifera: “Leggendo questa frase meravigliosa, dalle ferite la vita nuova, ho avuto subito una sensazione forte e mi auguro che dalla ferita dell’ultima sconfitta il nostro quartiere possa cogliere la nuova vita della vittoria”.

Gianni Sarrini, rettore vicario di Porta Sant’Andrea: “Tra i quattro quartieri Sant’Andrea è l’unico che non ha una presenza francescana nel suo territorio, speriamo quindi che dal 1 settembre possa averla con la Lancia nel nostro quartiere”.

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