Da Faenza settantacinque rionali hanno omaggiato il leggendario cavaliere con uno spettacolo di musica e bandiere, consolidando a distanza di cinquant’anni l’antica amicizia con Porta Sant’Andrea e gli Sbandieratori della città di Arezzo.
Grande successo per l’esibizione dei musici e sbandieratori del Rione Rosso di Faenza, organizzata dal Quartiere di Porta Sant’Andrea a chiusura delle celebrazioni in ricordo di Franco Ricci nel 50° dell’arrivo ad Arezzo. Domenica 2 dicembre i giochi di bandiere degli alfieri faentini hanno scandito tutto il corteggio storico partito da piazza San Giusto per poi arrivare sul sagrato del Duomo, dove dimostrazioni singole e a squadre hanno incantato le migliaia di turisti presenti.
La compagine in costume ha fatto un passaggio anche in Piazza Grande, proprio dove fratelli Grilli, faentini del Rosso, conquistarono il titolo mondiale nella categoria “coppia” ai “Giuochi Internazionali della Bandiera” del 1967. Non a caso dopo l’esibizione dinanzi alla Cattedrale, il Rione Rosso e Quartiere di Porta Sant’Andrea hanno fatto visita agli Sbandieratori di Arezzo, storici amici dei faentini, accolti dal presidente Giovanni Bonacci. La visita nella sede storica del Praticino per alcuni figuranti di Faenza è stata un vero tuffo nel passato, poiché si sono riconosciuti nelle foto, nelle locandine dell’epoca e in un video storico proiettato per l’occasione.
L’ultimo passaggio delle celebrazioni è stato nella sede di Sant’Andrea per il pranzo nella sala d’armi dedicata ad Enzo Piccoletti, che per primo allacciò nel 1968 il rapporto con i rionali di Porta Imolese. Emozioni e grande calore nei saluti del rettore Maurizio Carboni, del capo rione Gianluca Maiardi, che ha definito la giornata “una rimpatriata a casa di amici”, i saluti del vice sindaco di Arezzo Gianfrancesco Gamurrini che ha donato libri fotografici su Arezzo, e la lettera del sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi: “Profonda gratitudine per le iniziative in ricordo di Gianfranco Ricci – ha scritto il sindaco – che contribuiscono a promuovere un sentimento di amicizia tra le nostre città”. Poi il toccante ricordo della famiglia, con la moglie Carla: “Vi ringrazio perché mi avete fatto rivivere le belle giornate trascorse qui” e la figlia Giorgia: “Ovunque siamo state abbiamo toccato il profondo affetto verso Franco. Grazie.”
Infine, lo scambio di tanti doni: dal Quartiere una terracotta invetriata con lo stemma, libri sulla storia della Giostra, fazzoletti del Quartiere e bottiglie magnum di Chianti classico riserva con l’etichetta dedicata a Franco; dal Rione un bellissimo piatto in ceramica, vincitore nel 2008 di una borsa di studio dedicata a Ricci e riservata agli studenti dell’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza, la Bandiera del rione e i tradizionali ‘gotti’, bicchieri in ceramica dipinta da usarsi la “Nott de Bisò”, evento che si svolge ogni anno a Faenza il 5 gennaio, vigilia dell’Epifania, e richiama in piazza del Popolo migliaia di persone. Dopo il pranzo, la folta comitiva faentina, settantacinque persone giunte a Porta Trieste con due pullman, ha visitato la città, la Fiera Antiquaria, i Mercatini di Natale e le attrazioni al Prato.
“Posso dire che è stato scritto un nuovo pezzo di storia del Quartiere – ha dichiarato il rettore di Porta Sant’Andrea Maurizio Carboni – La giornata insieme al Rione Rosso di Faenza ha sancito il coronamento di un programma di festeggiamenti unico nel suo genere, che inorgoglisce tutto il Direttivo e il Popolo Bianco Verde. E la giornata di domenica 2 dicembre, con i colori del Rione e del Quartiere più amato da Franco Ricci per le strade e le piazze della città di Arezzo, ha consolidato ancor di più un antico legame fondato sull’amicizia, il rispetto, la passione e la voglia di stare insieme. Da Quartieristi, da Rionali. Un grazie sentito a tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo e che contribuiscono quotidianamente a tenere alto il nome di Sant’Andrea. Viva Arezzo, viva Faenza, viva Franco Ricci!”